Benvenuto a Montecalvo Irpino
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cultura
Ai Montecalvesi e agli Irpini nel mondo
Montecalvo Irpino, tra Benevento e Avellino, è uno dei tanti paesi del sud dove la miseria, l'emigrazione, hanno consumato, quotidianamente , la forza e la voglia di fare. Ma tutto questo non ha impedito a Montecalvo di far ascoltare la propria voce. Come spesso succede, a chi è costretto ad abbandonare la propria terra, rimangono i suoni uditi e passati tra le mura domestiche,nella piazza del paese, nei campi. Suoni e rumori che rimangono intatti nella memoria, ritornando costantemente alla luce nei momenti in cui ognuno deve fare i conti con se stesso. Andare a ricomporre la memoria collettiva,riconquistare la lingua delle proprie origini significa infondere e dar coraggio, ma sopratutto riconsegnare, a chi l'aveva perduta, la sua giusta appartenenza ad una civiltà antica degna di rispetto pregna di atavica nobiltà.
Parzanese Pietro Paolo
- Scritto da Credits:Angelo siciliano
- Categoria: Cultura
Ariano Irpino (AV) – Nel bicentenario della nascita, dedicata un’importante mostra documentaria al poeta e prelato irpino dell’Ottocento, nato ad Ariano Irpino, ma di padre montecalvese e madre di Grottaminarda.
Da ragazzo, negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento, quando studiavo ad Ariano Irpino,ricordo che nessun docente ci parlava di Pietro Paolo Parzanese (Ariano di Puglia, come si chiamava allora, 1809 – Napoli, 1852).Ma su di lui, terzo di undici figli tra fratelli e sorelle, tra i contadini montecalvesi, che pure ne avevano scordato le ascendenze paterne, a oltre un secolo dalla sua morte circolava ancora una filastrocca: “Pietru Paulu Parzanese / prèviti, puèta, pittore pittava / palazzi, purcìni, purtèddre, /pavàtu pi pócu prèzzu” (Pietro Paolo Parzanese / prete, poeta, pittore pittava / palazzi, porcili,portelle, / pagato per poco prezzo). È tutto quel riuscivano a raccontare: una facezia scherzosa,“strufètta” in dialetto, o scioglilingua. E ve n’erano tante altre nella cultura orale della civiltà contadina. Questa sul Parzanese è giocata sulle iniziali delle parole, tutte con la lettera ‘pi’, ed è presente, con qualche variante, anche tra i contadini arianesi.
Roberto De Simone
- Scritto da Credits:Francesco Cardinale
- Categoria: Cultura
Il 29 luglio 2006, il musicologo napoletano Roberto De Simone, intendendo aggiornare la raccolta Canti e tradizioni popolari in Campania , da lui precedentemente curata, si reca a Montecalvo per registrare alcuni canti della tradizione musicale campana. Lo accompagnano, oltre a due collaboratori, lo scrittore irpino Aniello Russo e il poeta ed etnografo Angelo Siciliano. Realizzerà le registrazioni in contrada Frascino, dal contadino cantatore Felice Cristino, meglio conosciuto, in paese, come zi’ Filìci Pannucciéddru . Qualche anno dopo, De Simone pubblicherà uno dei canti registrati a Montecalvo, Compagni, il due giugno, conosciuto in paese con il titolo Canto comunista, nel volume Son sei sorelle , corredato da un cofanetto con 7 CD. Nel volume, le pagine corrispondenti sono 318 e 319. Il brano è presente sul CD n. 6, traccia n. 9. Da "Alan Lomax - Il passaggio a Montecalvo Irpino" II Edizione - Il Terebinto". Contributo : Francesco Cardinale
La famiglia e il patriarcato
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cultura
Sarà presentato mercoledì 18 agosto 2021 “La famiglia e il patriarcato”, un libro autobiografico di Michele Cristino che offre uno spaccato della società di Montecalvo Irpino, prima, e dell’Italia, dopo, tra gli anni ’50 ed i nostri giorni.
Un interessante viaggio nella società di “quilli di fore” (il racconto di un giovane di estrazione rurale che vive in una società rurale post borbonica ancora dominata da una borghesia pseudo nobile).
Un racconto di difficoltà materiali ma anche sociali, una storia di emigrazione oltre che di velata e strisciante discriminazione.
Alla manifestazione parteciperanno l’autore del libro, Carmelina Pepe e Giuseppe Bellaroba.
Modera il dibattito il giornalista Angelo Corvino.
L’appuntamento è per le 18.00 presso la sala conferenze del Castello Pignatelli messa a disposizione dal Comune di Montecalvo Irpino.
È morto a Maracaibo, in Venezuela, Antonio Romolo Cafoncelli.
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- Categoria: Cultura
Il giorno 30 giugno 2020 si è spento nella sua casa di Maracaibo (Venezuela) il nostro compaesano Antonio Romolo Cafoncelli, assistito amorevolmente da sua moglie Maria e da tutti i suoi familiari.
Nato a Montecalvo Irpino nel 1932, Romolo era emigrato, appena diciottenne, in Venezuela. Il Paese sudamericano offriva molte opportunità a chi le voleva cogliere e lui, da gran lavoratore, non si tirò indietro.
Da apprendista falegname iniziò a lavorare insieme ad altri connazionali ma appena si sentì pronto non esitò a mettersi in proprio: lo spirito di iniziativa non gli mancò mai.
Passarono dieci anni di intenso lavoro prima di tornare, con il fratello Libero, a riabbracciare l'amata famiglia.
Quella stessa estate conobbe Maria Concetta Tedesco, che sarebbe diventata la compagna della sua vita; in breve si sposarono e tornarono a Maracaibo dando origine ad una famiglia e ad una azienda entrambe prolifiche: dalla loro unione nacquero quattro figli e nel frattempo mutò il campo d'azione dal legno al marmo ["Se sei in grado di lavorare il legno saprai farlo anche con il marmo!" gli disse un amico e collega].
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