Amerò Sempre: Buona la Prima
- Scritto da Alfonso Caccese
- Categoria: Cultura
Doveva essere una grande festa di popolo è così è stata.
La presentazione del film di Don Teodoro Rapuano sulla vita di San Pompilio Maria Pirrotti ha avuto la sua consacrazione presso lo stadio comunale “Luigi Cucchi” di Montecalvo.
Si prevedeva infatti l’afflusso di una grande massa di persone e la previsione è stata rispettata.
Già a poche ore prima dell’inizio della proiezione, fissata per le ore 21,00 di ieri 19 agosto 2013, i vigili urbani e i volontari del traffico hanno avuto il loro ben da fare nel regimentare il traffico e far sì che tutto filasse liscio.
E’ stata una delle rare volte in cui gli spalti dello stadio sono stati gremiti in ogni ordine di posto al limite della propria capienza, e per far fronte alla straripante folla sono state occupate anche le fasce che solitamente segnano la delimitazione del manto erboso.
Il Castello riapre al pubblico con due mostre il 10.8.2013
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Cultura
Partiva nel 2004, sotto la precedente amministrazione comunale col sindaco Giancarlo Di Rubbo, l’approvazione del progetto e l’assegnazione dell’appalto, con una dotazione di fondi di quasi due milioni di euro, grazie ai finanziamenti del PIT – Regio Tratturo – Itinerario culturale, per il recupero e la riqualificazione strutturale e storico-culturale del Castello ducale Pignatelli di Montecalvo Irpino.
Danneggiato seriamente dal sisma del 1930, in seguito da quello del 1962 e sfiorato da quello del 1980, fu abbandonato a se stesso e alle sterpaglie per oltre quaranta anni. Originariamente fortezza romana, il castello fu edificato dai Normanni, sempre con funzioni difensive, ma nei secoli successivi si andò trasformando in residenza gentilizia dei feudatari stimolando attorno a sé l’edificazione di altri palazzi e edifici religiosi.
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Il Trappeto spesso ritorna come un mito
- Scritto da Mario Sorrentino
- Categoria: Cultura
Per rischiarare con una luce sia pure molto fioca le origini del Trappeto di Montecalvo e il tipo di vita che si pensa si sia svolta per secoli nelle sue case grotte, è opportuno associare le sue vicende a quelle delle abitazioni rupestri che erano presenti in quasi tutti i paesi che circondano il Mediterraneo.
La scarsità di conoscenza specifica sul Trappeto è da attribuire fondamentalmente alla totale inesistenza di studi antropologici, archeologici e storici svolti in loco[1]. Perciò, includere il Trappeto montecalvese nella tipologia delle case rupestri del Mediterraneo, che sono state e sono oggetto di approfonditi studi, consente intanto di dire, relativamente alle sue origini e alla sua preistoria, che anch’esso sorse probabilmente nel Neolitico (VI Millennio a. C. circa), se non addirittura, come sostengono alcuni studiosi per quel tipo di abitazioni trogloditiche, nel Paleolitico Superiore.
La statua della Madonna di Medjugorje
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cultura
Dalle pagine di questo sito, dopo aver pubblicato l’articolo dell’amico Antonio Stiscia del dicembre 2005, dove si parlava della Madonnina di Largo Croce, una edicoletta edificata a seguito della visita dei Padri Missionari Redentoristi, avvenuta nel 1954, posta nell’incrocio tra Via Roma e la strada che porta a Corsano e nel ricordo di antiche tradizioni che appartengono ai nostri ricordi, simbolo della nostra tradizione religiosa,fatta di vera fede e semplici cose, ci sentiamo di raccogliere e riproporre l’appello per la sua riedificazione.
Suggeriamo e proponiamo agli attori preposti a ciò di voler creare una nuova edicola, ma questa volta per dare spazio alla statua della Madonna di Medjugorje, donata recentemente alla Parrocchia San Pompilio Maria Pirrotti, dall’ultimo gruppo di pellegrini montecalvesi
La Valle del Miscano si spopola
- Scritto da Alfonso Caccese
- Categoria: Cultura
Non sono bastati i terremoti del Novecento (1930, 1962, 1980), le macerie del dopo guerra, l’abbandono in massa delle terre da coltivare, la scomparsa dell’artigianato locale, il difficile e lento recupero di un livello minimo di vita dignitosa, una minaccia vecchia (ma sotto nuove forme) si presenta oggi in tutta la sua pericolosità e imponenza per infliggere un altro duro colpo al tessuto sociale della nostra comunità: l’emigrazione intellettuale. Essa rappresenta una sciagura mortale che potrebbe portare col tempo alla scomparsa delle piccole realtà locali, come quelle nostre della Valle del Miscano, che sono costrette a rinunciare alle loro personalità migliori, alle intelligenze più pronte e vivaci e a privarsi dei propri figli più capaci e brillanti, quindi delle loro risorse più preziose.
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