Pubblicata la brochure del progetto “dalla Zona Rossa alla Verde Irpinia” e messo on line il video che racchiude la descrizione dei comuni aderenti al progetto: Ariano Irpino, Casalbore, Greci, Montaguto , Montecalvo Irpino , Villanova del Battista e Zungoli. Video Per promuovere la nuova iniziativa è stato scelto il titolo “Vivere la Verde Irpinia” che si propone di favorire il trasferimento di chi vive nell'area ad alto rischio vulcanico della Campania, in questi otto comuni. Il comune capofila è quello di Montecalvo Irpino e il sindaco Carlo Pizzillo ha voluto presentare il progetto promosso dall’amministrazione regionale. “L’ iniziativa – spiega Pizzillo - nasce dalla constatazione che la nostra regione si caratterizza per la contemporanea presenza nel suo territorio di realtà orografiche e demografiche assai eterogenee. Esso si propone di ricercare sinergie e idee per favorire il trasferimento dei cittadini, attualmente residenti nell’area ad alto rischio vulcanico della Campania, negli otto comuni interni della regione appartenenti alla provincia di Avellino, situati a ridosso della dorsale Appenninica al confine con la Puglia. Il nostro territorio si caratterizza per la presenza di un indice demografico tra i più bassi dell’intera penisola, e da un patrimonio abitativo che, invece, appare di notevole significato. Tale situazione nell’area interna è la conseguenza sia della ricostruzione post-sismica che di un flusso migratorio, il quale, dalla seconda metà degli anni 90, ha fortemente spopolato l’intera zona. L’ iniziativa assume particolare valenza in quanto, allineandosi alla proposta del Piano Territoriale Regionale, si pone l’obiettivo ambizioso di favorire una sorta di riequilibrio residenziale del territorio regionale”. L’area irpina interessata al progetto infatti, secondo gli obiettivi del progetto, ha in sé notevoli potenzialità, connesse alla capacità di offrire una buona qualità della vita. “Si tratta di luoghi dove la tranquillità e una giusta combinazione di sapori, odori e salubrità dell’aria rappresentano una valida alternativa allo stress e alla vita frenetica dell’area metropolitana partenopea – continua Pizzillo -. L’occasione offerta alle amministrazioni e alle comunità interessate si dovrebbe inserire in un ben più ambizioso progetto, che coincida con quello di trasformare questo comprensorio collinare in una isola felice, paragonabile alle colline umbre o toscane, con la stessa capacità attrattiva e ricettiva, con una proiezione anche al di là dei confini nazionali. Questa prospettiva potrà essere percorsa, però, solo se si innescheranno fattori economici favorevoli che dovranno trovare un valido terreno colturale. La buona politica e la buona amministrazione dovranno avviare una svolta necessaria, di cui ancora oggi non si intuiscono che i primi passi. Deve stimolarsi la nostra naturale vocazione turistica per consentire una più massiccia fruizione dei nostri sapori e del nostro stile di vita fatto di tranquillità ed ospitalità. Alle ricchezze mondane si accompagna la possibilità di gratificare lo spirito grazie alla testimonianza di esempi di umana cristianità, che nel corso della storia hanno arricchito la nostra terra. La valorizzazione di questo immenso patrimonio di tradizioni e di valori deve rappresentare il filo conduttore della nostra azione amministrativa, anche i questi tempi difficili di ristrettezze finanziarie. In questo percorso denso di sfide, sono centrali le sinergie dei nostri otto comuni. Solo con la coesione e la condivisione dell’impegno possiamo lavorare al servizio di un’idea complessiva di sviluppo della nostra area, tale da colmare, almeno in parte, il divario che ci separa ed allontana dalle aree più avanzate della nostra Italia. L’augurio a tutti gli abitanti della zona rossa e del napoletano è che una visita al nostro territorio, la vicinanza alla nostra popolazione possano rappresentare l’inizio di un percorso comune e condivisibile di sviluppo delle aree interne campane.

 

Dal quotidiano Ottopagine