Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata
- Scritto da Altrosud
- Categoria: Cultura
Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata
- Credits Giovanni Rinaldi- Altro Sud
Rievocazione allegorica di leggende e apparizioni che gruppi di devoti di varia provenienza interpretano annualmente ritrovandosi e mescolandosi sul luogo del santuario.
Rito millenario che torna a rinnovarsi ogni primavera, al centro del Tavoliere, in onore della Madonna nera: è un culto basato sulla leggenda di fondazione che vede la Madonna Incoronata apparire su di una quercia, attorniata da figure di angeli e santi; ai suoi piedi il pastore contadino in adorazione e San Michele nell’atto di trafiggere il demonio con la spada.
Questa immagine la tradizione popolare l'ha fatta propria, adattandola e riadattandola a pratiche giuridiche e magico-religiose, espressioni letterarie, iconografiche, gestuali e spettacolari, miscelandosi con la tradizione colta e la propaganda religiosa.
I pellegrini allestiscono vere
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Racconti dal Confino delle Isole Tremiti:Kravos
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cultura
Josip – Giuseppe Kravos (S. Croce di Audissina 5 agosto 1909 – Trieste 13 aprile 1972) viene arrestato il 5 settembre 1940 a Cagliari, trasferito nelle carceri di Trieste e successivamente “condannato” all’internamento sull’isola di San Domino (Tremiti) dove rimane dal 27 marzo 1941 al 7 gennaio 1942, quando, in seguito a una richiesta di trasferimento per motivi di salute (deperimento psicofisico) viene inviato nella località di internamento di Montecalvo Irpino, in provincia di Avellino. La descrizione del suo periodo di internamento a San Domino è tratta da: Josip Kravos, Moje in vaše zgodbe iz let 1931 – 1945, ZTT-EST, Trst – Trieste, 1975, pp. 73-85.
(su gentile concessione di Bogomila Kravos)
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Biografia: Bogomilla Kravos
- Scritto da Bogomilla Kravos
- Categoria: Cultura
Bogomila Kravos è nata a Trieste il 12 gennaio 1948. Si è laureata in Slavistica presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Vidmo, ha conseguito il Master in Slavistica presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Lubiana ( 1991), e ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze letterarie presso la stessa Facoltà (2010). Dopo la laurea, ha insegnato nelle scuole secondarie superiori slovene a Trieste e successivamente ha deciso di esplorare liberamente la performance teatrale e il teatro. Negli anni '70, insieme a Sergej e Ivan Verč e Boris Kobal, ha diretto il Teatro Amatoriale Sloveno (1971-1977), è stata una delle fondatrici del Nuovo Teatro di Trieste (1989-1990) e ha diretto il Circolo Sloveno di Trieste (1994 -2004). Collabora con il Museo Teatrale Sloveno di Lubiana, il Museo Civico del Teatro C. Schmidl di Trieste (Civico Museo Teatrale C. Schmidl) e l'Istituto Sloveno di Ricerca di Trieste.
Josip Kravos,confinato a Montecalvo:Biografia
- Scritto da Bogomilla Kravos
- Categoria: Cultura
Josip Kravos, nato a Vipavski Križ nell'allora impero Austro - Ungarico il 5 agosto 1909 (il nome Josip fu successivamente italianizzato in Giuseppe, come pure il luogo di nascita in S. Croce di Aidussina). Dopo un' infanzia segnata dalla prima guerra mondiale (il villaggio si trovava nelle immediate retrovie) segue il duro periodo del dopoguerra. Entro i nuovi confini, che inglobano quasi un terzo della popolazione complessiva di lingua slovena (i due terzi entrano nel neo-costituito Regno di Jugoslavia), le nuove autorità italiane impongono dopo il 1920 l'uso esclusivo della lingua italiana. Vengono soppresse non solo le scuole di lingua slovena, ma anche tutte le attività culturali, economiche e sociali autoctone, confiscandone i beni.L'antifascismo di Kravos nasce come reazione a un soppruso
Montecalvo Irpino: confinati politici.
- Scritto da Mario Aucelli
- Categoria: Cultura
CONFINATI o INTERNATI POLITICI.
I confinati sono stati l’anima del partito comunista, ounque, nella provincia di Avellino.
Al primo Congresso provinciale del PCI del settembre 1944, nella relazione introduttiva di Bruno Giordano, segretario formale del partito, si legge: “E’ stato merito dei compagni internati sparsi un po’ dappertutto nella provincia, quello di aver iniziato e portato a termine con fede e compostezza il lavoro organizzativo in molti comuni. dove forse non esisteva neppure qualche nostro elemento isolato. La loro presenza in queste regioni è stata per noi una vera fortuna, perch senza essi molti comuni, anzi la maggior parte di essi, sarebbero ancora in balia dei fascisti delle vecchio cricche paesane.”. (Cfr. Quaderni Irpini- Anno I, n. 1, marzo 1988).
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