Filiera Corta-Pasqua 2009
- Scritto da Nicola Serafino
- Categoria: Cultura
Comune di Montecalvo Irpino
(PROVINCIA DI AVELLINO)
Città del Pane
Paese Natale di San Pompilio Maria Pirrotti
Gemellato col Comune di Donceel(B)
Tel. 0825/818083- Fax0825/819281
Mons. Gaetano Maria Stiscia
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
- Categoria: Cultura
Mons. Gaetano Maria Stiscia Vescovo di Nusco (1860-1870).
Figlio di Michele e Carmina Sorrentino era nato a Montecalvo nel 1808,pronipote del famoso Canonico Don Domenico Stiscia,ne aveva seguito la vocazione sacerdotale,divenendo in tal modo erede materiale e spirituale di quel suo illustre parente,
che aveva partecipato attivamente alle vicende storiche,politiche e religiose a cavallo tra il 700 e l’800.
Avviato alla carriera ecclesiatica,compì i suoi studi nel Seminario di Nola, a quell’epoca risalgono alcuni sonetti e composizioni che avranno una partitura musicale, in felice continuità col famoso prozio,noto organista,compositore e scienziato(astronomo).
Ordinato Sacerdote nel 1831 dall’Arcivescovo di Benevento Giovan Battista Bussi,fu nominato Protonotario Apostolico da Papa Gregorio XVI il 15 Luglio 1834.
Nel 1842 fu nominato Canonico della Collegiata di Santa Maria Assunta di Montecalvo( a questo periodo risalgono alcuni componimenti poetici ed elegiaci ).
I Pirrotti e la Curia Beneventana
- Scritto da Dott.Antonio Stiscia
- Categoria: Cultura
Tratto da “ Diocesana Synodus” S.Beneventanae ecclesiae Archivio Famiglia Stiscia |
Che la nobilissima Famiglia Pirrotti avesse tali e straordinari trascorsi di fede lo testimonia la lunga sequela dei dignitari e prelati,anche da parte materna (Bozzuti) che hanno magnificato la famiglia e la Chiesa Romana,fino ad arrivare a quel Pompilio Pirrotti che ne è la massima esaltazione. La famiglia Pirrotti avrà continui contatti con la Chiesa Beneventana specie nel periodo del vescovato del Cardinale Orsini,che oltre alle frequenti sante visite in Montecalvo,non ne dimenticò la spiritualità devozionale,anche quando, divenuto Papa col nome di Benedetto XIII ,donò 2 completi (rosso e giallo oro)di pianete con Piviale,con le insegne pontificie, di preziosissima fattura e con la dicitura Pro- Montecalvo,antesignando un altro grandissimo Papa quel Leone XIII che ben oltre andando dedicò Distici elegiaci a San Pompilio e alla di lui patria, Montecalvo,verseggiando con toccante nostalgia.Si sa che a seguito del violento terremoto del 5 Giugno 1688 la Cattedrale di Benevento,insieme a tante altre Chiese della Diocesi,venne quasi completamente distrutta. |
Il feudo di Corsano
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cultura
Un’altro fatto che è d’ importanza storica per la nostra terra, è l’ aggregazione di Corsano a Monte- calvo. Questa zona appartiene alla giurisdizione topografica di Montecalvo, e perciò risaliamo alla più antica notizia che, storicamente, si ha. Al tempo di Guglielmo II° il Buono, Benedetto de Forgia ,sicut significavit Alfanus Camerarius, teneva Corsano e Tropaldo , nel territorio di Bonito presso il fiume omonimo e serviva il re con due militi, per l’uno e l’altro feudo. « Teneva ancora Melito con un sol milite. Per la spedizione di Terra Santa (1099) ne offrì sette con sette servienti.( Vedi Catalogo dei Baroni normanni R Archivio). Il barone di Corsano, in quel tempo, era un dipendente di Elia de Gesualdo. Nei documenti de! 1418 troviamo che apparteneva a Giovanni Albanese . Nel 1494 fu venduta, in uno a Montecalvo, da re Alfonso II°, a Caterina Pignatelli, indi ai Carrafa. Era di fuochi 70 . Nel 1584 Giovan Battista Carrafa duca di Montecalvo la vendette a Giovanni Andrea de Riccardo. Nel 1727 Raffaella de Riccardo Carrafa la vendette a Vittoria de Simone, vedova di Giovan Battista Pedicini, per ducati 25 mila e 400 . Dopo questi, fu barone Domizio Pedicini dì Benevento, suo figlio.
Giuseppe Cristino e la guerra civile spagnola
- Scritto da Da Corriere dell'Irpinia
- Categoria: Cultura
Di tutti i popoli, di tutte le razze, veniste a noi come fratelli, figli della Spagna immortale, e nei giorni più duri della nostra guerra, quando la capitale della Repubblica spagnola era minacciata, foste voi, valorosi compagni delle Brigate Internazionali, che contribuiste a salvarla con il vostro entusiasmo combattivo, il vostro eroismo e il vostro spirito di sacrificio”.
Dolores Ibarruri, la “pasionaria” della guerra di Spagna, in questo modo ringraziò i volontari che formavano le Brigate Internazionali.
Ma le parole pronunciate dalla rivoluzionaria spagnola erano un grido di dolore, nel ricordo delle migliaia di caduti che avevano contrastato la sanguinosa avanzata del generale Francisco Franco.
Sulla terra di Spagna, lottando per la libertà, fu versato anche sangue irpino:
Giuseppe Cristino, un giovane di Montecalvo si arruolò volontario nelle Brigate Internazionali, ma la sua voglia di giustizia gli riservò un atroce destino.
Nel campo di concentramento di Saragozza, una epidemia di tifo stroncò la sua esistenza terrena. Correva l’anno 1941.
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