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Storico dell'economia italiano (n. Montecalvo Irpino 1912 - Napoli 2008). Prof. emerito dell'univ. di Napoli, nella quale ha insegnato storia economica dirigendovi anche l'Istituto di storia economica e sociale. È stato autore di numerosi saggi di storia economica e sociale soprattutto dell'Italia meridionale, fra cui: Una rivoluzione sociale. La Repubblica romana del 1849 (1944); Epicarmo Corbino e l'opera sua (1961); Banca e congiuntura nel Mezzogiorno d'Italia, I, 1809-1863 (1963); Per la storia delle pubbliche relazioni: gli antichi banchi napoletani (1973). Socio nazionale dei Lincei dal 1984. Chiarissimo professor Domenico DE MARCO. E’ professore emerito dell’Università degli Studi dì Napoli “Federico II”. Allievo di Corrado Barbagallo, ha studiato a Milano e a Genova e si è laureato a Napoli in Scienze Economiche e Commerciali. E’ stato alunno dal 1941 al 1945 della Scuola di perfezionamento in Storia Moderna e Contemporanea, diretta da Gioacchino Volpe.Libero docente di Storia del Risorgimento (1948) e di Storia Economica (1948). I suoi interessi scientifici sono stati diversi ma orientati sempre sulla Storia economica italiana e particolarmente dell’Italia centrale e Meridionale.
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BARABASCHI DANILO
di Alfonso e Pollastri Luigina – Confinato politico. (Fascicolo corposo, qui solo i passaggi essenziali). N. Monticelli d’Ongina PC il 26.6.1916, dal 1928 res. Cremona e Bore. Insegnante elementare. Era iscritto GIL e poi PNF ma attività antifascista clandestina.
Negli anni ’30 a Cremona frequentava Rosolino Ferragni, Amigoni e Ausenda. “Prezioso collaboratore” di questi ultimi quando da Parigi intendevano creare rete GL cremonese. Luglio 1937: con pretesto di gita turistica si reca in Francia, pare intendesse contattare Lussu e Garosci.
Poco dopo è arrestato col gruppo cremonese in contatto con 36 Amigoni (vedi).
A suo carico anche supposta attività per un attentato a Farinacci.
Tradotto in carcere a Roma e condannato dal Trib. Sp. al confino che sconta a Montecalvo Irpino e a Castelvecchio Subequo.
Richiesta di clemenza per ragioni di salute respinta.
Termina il confino il 29.8.1942. Biglietto aprile 1945 del
questore al podestà di Monticelli: “Danilo Barabaschi sarebbe stato fucilato dalle truppe germaniche”.
(In effetti il partigiano Barabaschi cadde a Bardi il 16.7.1944 durante un rastrellamento tedesco). (B9 f195)
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L’ex Colonnello della Marina Militare Antonio Lo Conte, residente a Montecalvo Irpino, è stato assolto dalla 1° Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli dal reato di estorsione dopo una vicenda giudiziari durata oltre 5 anni. In primo grado, il Tribunale di Benevento, aveva condannato l’imputato alla pena detentiva di un anno e dieci mesi oltre al risarcimento dei danni a favore delle parti civili costituite in giudizio. I reati contestati dalla Procura della Repubblica a seguito della querela proposta dalla parte civile, erano quelli dell’estorsione (art. 629 c.p.) e dell’abusiva attività finanziaria (art. 132 D.lgs. 385/1993).
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Nato a Montecalvo il 28 luglio 1908. Morto a Torre del Greco, dove viveva con l’unico nipote diretto, ing.Giuseppe Zagarese,il 19 marzo 2007. Per espressa volontà dell’estinto è stato tumulato nella tomba di famiglia a Montecalvo. Prima di parlare della carriera di questo illustre nostro concittadino, ci piace riportare una “espressione” del nipote, ing. Giuseppe Zagarese, che ci ha fatto la cortesia di compilarci il curriculum dello zio generale: “ …partì da Montecalvo con la valigia di cartone legata con lo spago e, da solo, sempre da solo, vi è ritornato con l’auto blu dello Stato…per aspera ad astra”. Per le condizioni economiche precarie della famiglia, dopo le scuole elementari, si adattò, per sopravvivere, a fare tanti mestieri, anche il manovale. Traslocò a Benvenuto dove si erano trasferiti i familiari. Qui conseguì il diploma di ragioneria.
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Le origini dell'antica e nobile famiglia Franco si radicano probabilmente nella presenza politica di Re Guglielmo il Buono sul territorio irpino e che identifica nella figura di Petrus Frànculo (XII sec.), primo feudatario di Mons Calvus (attuale Montecalvo) che insieme a Gugliemo Potofranco per primo amministrò Mons Calvus come riportato nel Catalogo dei Baroni Normanni compilato ai tempi di Guglielmo il Buono e conservato presso l’archivio di Stato di Napoli, il proprio capostipite.
"Petri Franculi et Guillelini Potifranci - tenent Montem calvum, quod est feudum quatuor militum et Genestram feudum unius militis -
et cum augumento obtullt milites decem".
- Scritto da Avellino Today
"Speriamo di completare i lavori in un anno"
Avellino Today ha intervistato l'architetto Modestino Picariello: ecco tutte le operazioni di restauro che caratterizzeranno la struttura. La Diocesi di Avellino, presieduta dal vescovo Mons. Arturo Aiello, ha acquisito la Chiesa dei Liguorini, uno dei patrimoni della città lasciato al degrado e all'incuria del tempo e degli uomini ormai da troppi anni. Costruiti nella seconda metà del Settecento sulla collina liguorini in onore di Sant'Alfonso Maria de Liguori, il complesso della chiesa e del convento dei Redentoristi furono gravemente danneggiati dal terremoto del 1980. Dopo la ristrutturazione, la struttura non è stata più riaperta perdendo la sua centralità per la comunità religiosa di San Tommaso e Collina Liguorini. Avellino Today ha intervistato l'architetto Modestino Picariello. (art.19 ottobre 2020 )
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